lunedì 18 giugno 2012

LA CITTA' DELLE DONNE LA VITA COME LA VOGLIANO - SECONDA EDIZIONE - CITTA' SANT'ANGELO 23-24 GIUGNO 2012

 Il comitato Se non ora quando - Chieti parteciperà alla giornata "La città delle donne" domenica 24 giugno
ore 10,30
Bastano più donne al governo del paese per fare la differenza?
Petizione per una nuova legge elettorale regionale
Intervengono:
Delia Boi, Maria Teresa Indirli, Anna Rita Mastrangelo
Comitato Se non ora quando Chieti
Amanda De Menna – Comitato Se non ora quando Pescara
Contributo dal film L'onorevole Angelina

martedì 5 giugno 2012

SUI DIRITTI NON SI OBIETTA! CAMPAGNA CONTRO L'OBIEZIONE DI COSCIENZA IN SANITA' - IL BUON MEDICO NON OBIETTA

Il comitato SNOQ di Chieti vuole diffondere, attraverso la stampa locale, questa importante iniziativa promossa dalla Consulta di bioetica.
L'obiezione di coscienza è un diritto. 
La Consulta di Bioetica riconosce il diritto dell'operatore sanitario all'obiezione di coscienza solo ove sia contemporaneamente garantito il diritto dei pazienti di ricevere i trattamenti appropriati, in particolare nei casi di emergenza.
La Consulta di Bioetica, fondata nel 1989 dal neurologo Renato Boeri, è un'associazione di cittadini di diversa formazione e di differente orientamento politico ed etico: per statuto, essa è infatti apartitica e non legata ad alcuna confessione religiosa. Tra i suoi soci la Consulta di Bioetica conta autorevoli medici (come Carlo Flamigni, Mario Riccio e l'ex presidenteCarlo Alberto Defanti), filosofi (tra cui Eugenio Lecaldano, Giovanni Fornero, Demetrio Neri, Carlo Augusto Viano e l'attuale presidente Maurizio Mori), oltre a giuristi, operatori sanitari, studenti e cittadini interessati a seguire e promuovere il dibattito razionale e laico sulla bioetica.
Il 6 giugno la Consulta di Bioetica in collaborazione con altre Associazioni lancerà la Campagna contro l'obiezione di coscienza IL BUON MEDICO NON OBIETTA.
In contemporanea con il lancio della Campagna ci saranno eventi in molte città e a volte più eventi nella stessa città.

venerdì 1 giugno 2012

Corso di perfezionamento universitario per esperto in politiche di pari opportunità


Il corso di perfezionamento universitario formerà personale esperto in politiche di pari opportunità, munito di:
a) competenze specifiche nel contesto delle politiche di genere europee e nazionali;
b) conoscenza della disciplina giuridica e degli strumenti di prevenzione dei trattamenti discriminatori;
c) capacità di progettare modelli di azioni positive anche nel contesto della formazione professionale attraverso lo strumento del Fondo Sociale Europeo;
d) capacità di proporre articolati normativi su tematiche specifiche volte alla rimozione degli ostacoli, ovvero dei differenziali di genere.
Saranno ammessi alla partecipazione 40 frequentanti (di cui almeno n. 24 donne) classificabili come segue:
A) Laureati presso l’Ateneo "L. da Vinci": n. 10 frequentanti, di cui donne n. 6;
B) Altre categorie (componenti di organismi di parità individuali e collettivi: Consigliere di parità regionali e provinciali; componenti delle Commissione di pari opportunità regionali, provinciali e comunali; componenti di CUG; personale amministrativo degli organismi di parità e delle Università; tutti coloro i quali siano interessati ad acquisire competenze in tema di parità e pari opportunità): 30 frequentanti, di cui donne n. 18.
E' aperta la frequenza al corso ad un massimo di n. 20 uditori cui sarà richiesto, come requisito di ingresso, il diploma di scuola secondaria superiore.I partecipanti saranno ammessi al corso previa selezione per titoli; una specifica selezione sarà rivolta anche agli uditori.La metodologia mista utilizzata nell'erogazione delle lezioni prevede sia lezioni in modalità telematica che incontri frontali di carattere seminariale: saranno organizzate, inoltre,  sessioni di carattere "operativo-laboratoriale" ed approfondimenti su temi specifici.
Complessivamente il corso si svolgerà in n. 90 ore di formazione, di cui n. 66 di didattica e n. 24 di stage e/o visite istituzionali. Le 66 ore di didattica saranno articolate in:
-  18 ore di didattica frontale (3 incontri da 6 ore ciascuno);
-  48 ore di didattica in modalità telematica (46 ore video registrate e 2 ore in e-learning).
Il corso è articolato in sei moduli:
- I modulo: "Il quadro istituzionale e la dimensione delle differenze di genere";
- II modulo: "Questioni di genere";
- III modulo: "Il lavoro e la formazione nella dimensione di genere";
- IV modulo: "Un diverso approccio alle questioni di genere";
- V modulo: "I nuovi fattori discriminatori";
- VI modulo: "La comunicazione";
- VII modulo: "I reati nella dimensione di genere";
- VIII modulo: "Il finanziamento di progetti nell’ottica di genere".
Al termine del percorso formativo, i partecipanti che avranno frequentato almeno l’80% delle ore di formazione dovranno sostenere un esame finale, al cui esito positivo l’Ateneo rilascerà il titolo di “Esperto in politiche di parità” e la certificazione di n. 10 Crediti Formativi Universitari.Ai primi dieci nella graduatoria finale di merito sarà attribuita una borsa di studio per la frequenza di uno stage presso la sede dello "European Institute of Gender Quality - (E.I.G.E.)" di Vilnius (Lithuania). Agli uditori che al termine del percorso formativo avranno frequentato almeno l’80% del monte ore sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

giovedì 24 maggio 2012

La Nazionale di calcio con SNOQ contro la violenza sulle donne

Contro la piaga sociale della violenza sulle donne scendono in campo gli azzurri della nazionale di calcio. La gara amichevole contro il Lussemburgo in programma il 29 maggio a Parma sarà infatti dedicata a questo problema. “La violenza sulle donne è un problema degli uomini. Insieme possiamo vincere questa partita” è lo slogan che accompagnerà l’iniziativa della FIGC e del Club Italia.
Per Italia-Lussemburgo, la prima delle due partite di preparazione agli Europei che si giocherà al Tardini di Parma, la Federazione – sottolinea la Figc – ha disposto l’ingresso gratuito delle donne che da venerdì 11 maggio hanno potuto recarsi in un punto vendita di Ticket One sull’intero territorio nazionale, e con un documento di riconoscimento richiedere un biglietto omaggio per un qualsiasi settore dello Stadio Tardini, fino ad esaurimento posti. L’elenco delle rivendite di Ticket One è consultabile sul sito della Federcalcio (www.figc.it) e sul sito dei tifosi della nazionale ( www.vivoazzurro.it), sezione biglietteria per Italia-Lussemburgo. La FIGC ha deciso di aderire alla campagna sociale contro la violenza sulle donne, “schierando” anche la Nazionale su un tema così delicato e sensibile. La partita di Parma sarà dedicata a questo impegno, per condividere proposte e programmi che varie organizzazioni e movimenti di opinione stanno portando avanti in tutta Italia. La partita sposa la campagna “Mai più complici” promossa da Se Non Ora Quando con Loredana Lipperini e Lorella Zanardo.
“Per noi è un grande onore avere la Nazionale al nostro fianco – dice Luisa Rizzitelli di Se Non Ora Quando – perché oltre ad essere amatissima e quindi un eccellente veicolo di comunicazione, ha saputo comprendere subito quello che per noi e’ determinante: avere gli uomini in prima linea in questa battaglia” Lanciato nelle settimane scorse, dopo l’ennesimo assassinio di una donna, l’appello “Mai più complici” chiede al governo e alla società civile di mobilitarsi e mettere in campo azioni concrete per fermare la violenza contro le donne in Italia – sono 56 le donne morte da inizio anno per questo motivo – e ai media di cominciare a chiamare questi episodi con l’unico nome che spetta loro, femminicidio: solo in questo modo, sostengono le promotrici, potremo evitare che le storie delle vittime si perdano, confuse nelle pagine della cronaca nera.
L’appello ha avuto adesioni trasversali dal mondo della politica, da quello dello spettacolo, dai sindacati, dallo sport e dalla società civile. Ai giornalisti, in occasione della partita della Nazionale, chiediamo uno sforzo: schierarsi con noi, parlare nelle radio, nelle televisioni e sui giornali di questa iniziativa per aiutarci a mettere fine a questa strage silenziosa.
 “MAI PIÚ COMPLICI” COMPRENDE ANCHE VOI!
Per informazioni stampa@senonoraquando.eu E ancora una volta come abbiamo già fatto un anno fa, il 13 febbraio, chiediamo agli uomini di camminare e mobilitarsi con noi, per cercare insieme forme e parole nuove capaci di porre fine a quest’orrore.
PER ADERIRE  http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2012N24060
Comitato “Se non ora quando” Chieti

lunedì 30 aprile 2012

Pareggiamo i conti – più donne dove si decide Petizione popolare per le pari opportunità alle cariche elettive

A maggio il Comitato “Se Non Ora Quando” Chieti inizierà la raccolta firme in merito alla proposta di modifica della legge elettorale regionale, formulata dal Comitato Snoq di Pescara, e adottata da Se Non Ora Quando Abruzzo.
Presentata il 23 novembre 2011 alla Commissione Regionale per la Legge elettorale e ai gruppi consiliari, ora diventa una petizione popolare per coinvolgere la pubblica opinione sulla questione di genere come forma di tutela e come risorsa della democrazia.
La petizione vuole introdurre modifiche sostanziali nella legge elettorale regionale: la doppia preferenza di genere; le liste con 50% di uomini e 50% di donne; la parità di accesso ai mass media; l’alternanza nelle liste dei candidati e un tetto massimo alle spese elettorali.
I banchetti saranno presenti:
Mercoledì 2 maggio dalle 10,30 alle 12,30 in Via Amiterno, in prossimità della Chiesa presso il mercato di Chieti Scalo
Venerdì 4 maggio in Piazza Trento e Trieste (Trinità) davanti alla Chiesa, dalle ore 10,30 alle ore 12,30.
IL TUO VOTO VALE DOPPIO: PER LE DONNE, PER LA DEMOCRAZIA
Per informazioni sui luoghi di raccolta delle firme  a Pescara vai al link http://www.senonoraquandopescara.org/?page_id=563

venerdì 23 marzo 2012

PREVENZIONE DEI TUMORI AL SENO: IN ABRUZZO NON SI PUÒ

di Paolo Di Sabatino www.5euronetti.it

Prevenzione dei tumori al seno, in abruzzo non si può, o meglio, non si può se ci si affida al Servizio Sanitario Nazionale. Il servizio di screening mammografico, attivato nel 1999, è stato interrotto per mancanza di fondi nel giugno del 2009 e se una persona decide di controllarsi e prenotare una visita mammografica, telefona alla Asl di Chieti e si sente rispondere di ripassare dopo un anno, un anno e mezzo (e negli altri distretti sanitari la situazione cambia di poco). Una diagnosi precoce del tumore alla mammella significa avere salva la vita e grazie al progetto “senosano” in essere fino al giugno 2009 sono stati diagnosticati 566 casi di tumore al seno, di cui 175 presentavano noduli inferiori al centimetro. Lo screening mammografico è un diritto sancito dal decreto LEA (livelli essenziali di assistenza) 29 novembre 2001. Ma ad oggi, in abruzzo, questo diritto non esiste più. L’onere di riorganizzare il servizio, che non sarà più regionale è stato affidato alle singole Asl. Per questo le donne del comitato “Se Non Ora Quando” si sono attivate, per rivendicare il diritto alla salute, il diritto alla prevenzione, è partita una raccolta firme (più di 1200) sul tutto il territorio regionale che ha accompagnato una lettera indirizzata al Presidente della Regione Gianni Chiodi ed a tutti i direttori generali delle Asl regionali. “Chiediamo alle Istituzioni date certe sulla riattivazione del servizio di screening – ha detto ieri durante una conferenza a Chieti Anna Rita Mastrangelo del comitato teatino Se Non Ora Quando – la diagnosi precoce ti salva la vita, chiediamo il ripristino di un diritto sancito per legge. Nessuna Asl ha date certe, la riattivazione del progetto infatti sarà ora diviso per distretti sanitari di competenza questo significa non garantire nei fatti la stessa qualità del servizio che c’era prima, con Chieti a fare da unità centrale e di controllo col suo team altamente specializzato”. E così, nostro malgrado, siamo costretti ad inserire una triste banalità, sono stati tagliandi i fondi, non vi erano risorse dal giugno 2009 ad oggi? Ma di che risparmio si è trattato, quante persone nel frattempo sono “sfuggite” alla prevenzione, gravando ancora di più sul servizio sanitario? E così ora c’è una lettera partita ieri che attende risposte, ci auguriamo che queste arrivino e non con la lingua del “politichese” quelle dei si, ma, forse no, vedremo. 175 donne si sono salvate grazie alla diagnosi preventiva offerta dal progetto “SenoSano” è bene ricordarlo, dietro questi numeri ci sono persone, storie. Una cosa è certa non ci si accontenterà di risposte di facciata “Vogliamo certezze – ha continuato Anna Rita Mastrangelo – non ci fermiamo qui ci sono tantissime altre cose da fare”.

giovedì 22 marzo 2012

Consegnata la richiesta di riattivazione dello screening mammografico in Abruzzo

Il Comitato SeNonOraQuando di Chieti ha consegnato oggi 22 Marzo, la richiesta di riattivazione del progetto di screening mammografico regionale, interrotto da quasi tre anni. Sono più di 1.000 le firme di cittadini abruzzesi raccolte e consegnate alle Istituzioni competenti. 
Questo il testo della lettera:



OGGETTO: Raccolta firme per il ripristino del servizio di screening mammografico in Abruzzo.

Il Comitato “Se Non Ora Quando?” di Chieti, preso atto del disagio diffuso tra le donne a causa dell’interruzione del servizio regionale in oggetto, il giorno 29 novembre 2011, ha organizzato presso la sala consiliare della Provincia di Chieti un incontro sul tema: “Prevenzione del tumore al seno: screening mammografico ieri, oggi, domani”. Sono intervenuti il dott. Camillo Delli Pizzi, il dott. Gerardo Sanità Di Toppi e la dott.ssa Marzia Muzi.
Il progetto regionale “SenoSano” aveva portato la regione Abruzzo ad avere 42 mammografi diffusi sul territorio, la cui certificazione di qualità veniva garantita da un unico ente regionale (ASL di Chieti) e un protocollo d’esame che era lo stesso in tutta la Regione. Ciò garantiva a tutte le donne abruzzesi di avere la stessa qualità del servizio sia in termini di sicurezza che in termini di accuratezza diagnostica.
Tale progetto, attivo dal 1999 al 2009, era arrivato a coinvolgere, già dal primo semestre del biennio 2008/2009, circa 45.000 donne con 18.000 mammografie effettuate per anno. In questi 10 anni sono stati diagnosticati 566 casi di tumore al seno, di cui 175 presentavano noduli inferiori al centimetro. Vogliamo sottolineare che lo screening mammografico è un diritto della donna sancito dal decreto LEA 29 Novembre 2001 e che una diagnosi precoce del tumore alla mammella significa avere salva la vita.
Il Commissario governativo dott. Redigolo ha bloccato questo progetto nel mese di giugno 2009, tagliando i fondi che ne permettevano il finanziamento.
L’onere di riorganizzare il servizio, che non sarà più regionale, è stato affidato alle singole ASL.
La prima criticità da evidenziare è che, così, si perderà l’uniformità nella garanzia di qualità della prestazione: non tutte le ASL, infatti, sono attrezzate come quella di Chieti che, in qualità di capofila del progetto “SenoSano”, provvedeva alla effettuazione dei Controlli di Qualità di tutti i mammografi impiegati nello screening con proprio personale fisico specialista e con strumentazione dedicata.
La dott.ssa Marzia Muzi, durante il convegno, non ha potuto precisare la data di riattivazione del progetto per la ASL di Chieti. La sua speranza era quella di renderlo di nuovo attivo nei primi mesi del 2012, ma a tutt’oggi non è ancora partito.
Rammentiamo che i tumori non diagnosticati in tempo comportano un aggravio della spesa pubblica sanitaria: ci chiediamo, pertanto, se davvero questa sospensione abbia portato dei benefici alle casse della Sanità Regionale Abruzzese, fermo restando che la vita umana non dovrebbe dipendere da calcoli economici. Se sono necessari dei tagli nella spesa pubblica ci chiediamo se sia lecito farli a scapito del diritto alla salute.
I comitati “Se non ora quando?” di Chieti, Pescara, L’ Aquila e Teramo hanno promosso una campagna di raccolta firme, trasmesse in originale al Presidente della Giunta Regionale Gianni Chiodi, al fine di chiedere con urgenza la riattivazione del Programma “Seno Sano” evitando le criticità sopra evidenziate.
Sono state raccolte più di mille firme.
Le donne del coordinamento regionale “Se Non Ora Quando?” chiedono che la presente istanza sia presa nella dovuta considerazione e si rendono disponibili per un incontro con le SS.LL.
Si attende risposta.
Distinti saluti.
Coordinamento regionale “Se non ora quando?” Abruzzo
Chieti, li 22/03/2012

La lettera è stata inviata a: 

Al Presidente della Regione Abruzzo

Delega alla Sanità
Dott. Gianni Chiodi

Al Direttore Generale ASL
Lanciano Vasto Chieti
Dott. Francesco Zavattaro

Al Direttore Generale ASL
Pescara
Dott. Claudio D’Amario

Al Direttore Generale ASL
Teramo
Dott. Giustino Varrassi

Al Direttore Generale ASL
L’Aquila
Dott. Giancarlo Silveri

giovedì 15 marzo 2012

Pareggiamo i Conti: più donne dove si decide

ATTIVATI! Partecipa alla campagna firme per la doppia preferenza di genere

(le modalità per partecipare alla campagna sul sito senonoraquandopescara, presto banchetti per la raccolta firme anche a Chieti)

Pareggiamo i conti – più donne dove si decide

Petizione popolare per le pari opportunità alle cariche elettive

Inizia dall’8 marzo la mobilitazione delle donne di Se Non Ora Quando Abruzzo per la raccolta di firme sulla modifica della legge elettorale regionale.
Già presentata alla Commissione regionale e ai gruppi consiliari, la proposta ora diventa una petizione popolare, attraverso la quale si coinvolgerà la pubblica opinione sulla questione della democrazia, che sta diventando sempre più centrale nella vita pubblica.
Ormai sempre più elettrici ed elettori si dichiarano favorevoli a candidature femminili, e sempre più donne ovunque chiedono nuove norme per accedere al governo della cosa pubblica. In tempi di crisi della politica può sembrare una richiesta controcorrente, ma solo nuove classi dirigenti, nate da nuove regole democratiche, saranno in grado di rinnovare la politica. Un elemento fondamentale del cambiamento è mettere le donne in condizione di competere alla pari nelle elezioni e quindi di essere elette, perchè esiste un evidente collegamento tra la decadenza della politica e la presenza minoritaria delle donne che riescono a praticarla davvero nelle istituzioni.
Oggi qui in Abruzzo dei 45 consiglieri regionali solo 5 sono donne. Solo se si è in tante si riesce davvero a cambiare e a dare segnali nuovi sul piano culturale e simbolico.
La petizione vuole introdurre modifiche sostanziali nella legge elettorale regionale: la doppia preferenza di genere; le liste con 50% di uomini e 50% di donne, la parità nell’accesso ai mass media, l’alternanza nelle liste e un tetto massimo alle spese elettorali (per combattere il commercio dei voti e del consenso).
1)    Rappresentanza di genere: in ogni lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50% dei candidati, pena l’inammissibilità della lista stessa.
2)    Doppia preferenza di genere: si possono esprimere due preferenze, ma solo per due candidati di genere diverso. Altrimenti la seconda preferenza viene annullata.
3)    Liste di candidati: si prevede che i candidati nella lista circoscrizionale siano inseriti in posizione alternata tra uomini e donne. L’alternanza ha una valenza promozionale e simbolica, assicura una maggiore visibilità alle candidate, simboleggia chiaramente la parità di opportunità alle cariche elettive.
4)     Comunicazione elettorale: nei programmi di comunicazione politica e nei messaggi autogestiti ogni partito deve assicurare la presenza paritaria e la visibilità di candidati di entrambi i generi.
5)    Tetto alle spese elettorali: a favore di un contenimento dei costi delle campagne elettorali, e delle candidate che, notoriamente, hanno a disposizione meno risorse economiche dei loro colleghi uomini.
Una firma che non è solo a favore delle donne ma della democrazia
Prime adesioni: Gruppo Alhena, Ass. Ananke onlus, Arcilesbica Pescara, Ass. Articolo 3 – liberi e uguali, Ass. Biblioteca delle donne Melusine, Centro antiviolenza per le donne L’Aquila, Centro delle donne Margaret Fuller, CGIL Abruzzo, La Città delle Donne, Comitato Donne Terre-Mutate L’Aquila, Partito dei Comunisti Italiani Abruzzo, Partito Democratico Abruzzo, Ass. Deposito dei Segni onlus, Ass. Donne Vestine, Italia dei Valori Abruzzo, Ass. MagLab, Ass. Movimentazioni, Ass. NoiHay Banda, Rete delle donne aquilane, Rifondazione Comunista Abruzzo, Sinistra, Ecologia e Libertà Abruzzo, SPI-CGIL Abruzzo, UDI Pescara, UGL Abruzzo, Federazione dei Verdi.
Coordinamento Se Non Ora Quando – Rete abruzzese

giovedì 8 marzo 2012

OTTO MARZO: TRE DONNE, TRE STRADE

La Campagna per la memoria femminile locale, nazionale, straniera è l'iniziativa promossa dal Gruppo Toponomastica Femminile con cui si chiede a Comuni e Municipi di impegnarsi a dedicare le prossime tre strade a tre donne, una di rilevanza locale, una nazionale, una straniera, per unire le tre anime del Paese.
Il Gruppo Toponomastica Femminile "nasce con l'idea di impostare ricerche, pubblicare dati e fare pressioni su ogni singolo territorio affinché strade, piazze, giardini e luoghi urbani in senso lato, siano dedicati alle donne per compensare l'evidente sessismo che caratterizza l'attuale odonomastica (branca della toponomastica)."
Hanno aderito all'iniziativa i comitati SNOQ di Chieti, Pescara e Teramo elaborando un insieme di profili di donne a cui intitolare nuove strade delle città.
Il comitato SNOQ di Chieti, il 07 03 2012, ha consegnato all'Assessora alle pari opportunità, Emilia De Matteo, che ha aderito all'iniziativa a nome del Sindaco Umberto Di Primio, un elenco di nomi frutto di un lavoro di ricerca a cui hanno collaborato Filippo Paziente e Rita De Petra, che ringraziamo. Tante sono le donne meritevoli di essere ricordate anche grazie all'intestazione di una via, ma la ricerca ha subito mostrato, con il semplice conteggio, l'enorme sproporzione numerica esistente a Chieti, 263 nomi maschili rispetto ai soli 12 nomi femminili, per lo più di figure religiose.
Questi i nomi proposti: Dorinda De Sanctis Ricciardone, Laudomia Bonanni, Mafalda De Bonis Fortunato, Cesira Fiori, Cristina Trivulzio di Belgioioso, Natalia Ginzburg, Anna Magnani, Maria Zambrano, Marie Curie, Simone De Beauvoir, ma tanti altri ve ne sarebbero, nomi di donne che si sono impegnate in più campi, patriote, partigiane, donne di cultura, di scienza, di spettacolo. Il comitato SNOQ di Chieti auspica che la Città esprima a queste e ad altre donne la Sua ammirazione e la Sua gratitudine.

Comitato Se Non Ora Quando Chieti

PAREGGIAMO I CONTI – PIÙ DONNE DOVE SI DECIDE PETIZIONE POPOLARE PER LE PARI OPPORTUNITÀ ALLE CARICHE ELETTIVE

Inizia dall’8 marzo la mobilitazione delle donne di Se Non Ora Quando Abruzzo per la raccolta di firme sulla modifica della legge elettorale regionale.
Già presentata alla Commissione regionale e ai gruppi consiliari, la proposta ora diventa una petizione popolare, attraverso la quale si coinvolgerà la pubblica opinione sulla questione della democrazia, che sta diventando sempre più centrale nella vita pubblica.
Ormai sempre più elettrici ed elettori si dichiarano favorevoli a candidature femminili, e sempre più donne ovunque chiedono nuove norme per accedere al governo della cosa pubblica. In tempi di crisi della politica può sembrare una richiesta controcorrente, ma solo nuove classi dirigenti, nate da nuove regole democratiche, saranno in grado di rinnovare la politica. Un elemento fondamentale del cambiamento è mettere le donne in condizione di competere alla pari nelle elezioni e quindi di essere elette, perchè esiste un evidente collegamento tra la decadenza della politica e la presenza minoritaria delle donne che riescono a praticarla davvero nelle istituzioni.
Oggi qui in Abruzzo dei 45 consiglieri regionali solo 5 sono donne. Solo se si è in tante si riesce davvero a cambiare e a dare segnali nuovi sul piano culturale e simbolico.
La petizione vuole introdurre modifiche sostanziali nella legge elettorale regionale: la doppia preferenza di genere; le liste con 50% di uomini e 50% di donne, la parità nell’accesso ai mass media, l’alternanza nelle liste e un tetto massimo alle spese elettorali (per combattere il commercio dei voti e del consenso).
  1. Rappresentanza di genere: in ogni lista nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura superiore al 50% dei candidati, pena l’inammissibilità della lista stessa.
  2. Doppia preferenza di genere: si possono esprimere due preferenze, ma solo per due candidati di genere diverso. Altrimenti la seconda preferenza viene annullata.
  3. Liste di candidati: si prevede che i candidati nella lista circoscrizionale siano inseriti in posizione alternata tra uomini e donne. L’alternanza ha una valenza promozionale e simbolica, assicura una maggiore visibilità alle candidate, simboleggia chiaramente la parità di opportunità alle cariche elettive.
  4. Comunicazione elettorale: nei programmi di comunicazione politica e nei messaggi autogestiti ogni partito deve assicurare la presenza paritaria e la visibilità di candidati di entrambi i generi.
  5. Tetto alle spese elettorali: a favore di un contenimento dei costi delle campagne elettorali, e delle candidate che, notoriamente, hanno a disposizione meno risorse economiche dei loro colleghi uomini.
Una firma che non è solo a favore delle donne ma della democrazia
Prime adesioni: Ass. Ananke onlus, Arcilesbica Pescara, Centro delle donne Margaret Fuller, CGIL Abruzzo, Partito dei Comunisti Italiani Abruzzo, Partito Democratico Abruzzo, Ass. Deposito dei Segni onlus, Ass. Donne Vestine, Italia dei Valori Abruzzo, Ass. MagLab, Ass. Mila Donnambiente, Ass. Movimentazioni, Ass. Noi Hay Banda, Rifondazione Comunista Abruzzo, Sinistra, Ecologia e Libertà Abruzzo, SPI-CGIL Abruzzo, UGL Abruzzo, Federazione dei Verdi.
Coordinamento Se Non Ora Quando
Rete abruzzese
Per informazioni sulla raccolta delle firme, che si terrà nelle principali città abruzzesi e per contatti:
Cell: 329.6373137
Fb: SE NON ORA QUANDO PESCARA - www.facebook.com/groups/183521071691510/