Donne in piazza, migliaia di adesioni
di Cinzia Sasso, su La Repubblica, 7 febbraio 2011
Donne in piazza, migliaia di adesioni
Domenica manifestazioni in tutta Italia: “Dal Palasharp nuovo entusiasmo”.
MILANO – «Cerrrrtooo, che ci sarò!». «Ragazze: non dimenticate la sciarpa bianca!». «Ci vediamo, nella speranza di essere di nuovo in tanti!». Arrivano a centinaia, nello stile informale e allegro di Facebook, le adesioni al «Se non ora, quando?» di domenica prossima. Arrivano ancora di più dopo il successo della manifestazione organizzata dall’ associazione Libertà e Giustizia al Palasharp di Milano, che ha visto sabato un pezzo di Italia sobria e indignata, senza bandiere di partito, chiedere le dimissioni del premier. Stavolta, dopo essere state le prime a scendere in piazza della Scala, a Milano, sabato 29 gennaio, sono di nuovo le donne a invitare tutti a manifestare. Lo avevano promesso: non ci fermeremo. E stavolta il loro appello coinvolge tutta Italia.
Non c´è solo una firma sotto questa chiamata a reagire: l´offesa del Rubygate ha unito le associazioni femminili – ma anche quelle maschili – più diverse e la Cgil si è messa in prima fila per organizzare la reazione al degrado della politica e della cultura. Sabato, a Milano, Susanna Camusso, l´aveva detto: «Questo è solo l´inizio di una mobilitazione più generale ed è il segno che le donne sono sempre in prima linea nell´impegno e nel sostegno della dignità e della libertà. Non ci fermeremo». Non sarà una piazza sola, stavolta, ad accogliere la protesta; saranno tutte le piazze d´Italia. Piazza del Popolo a Roma, piazza Castello a Milano. Ma anche, tanto per seguire l´ordine alfabetico, dalla piazza della Repubblica di Ancona, a piazza Bra a Verona.
Gira in rete il vademecum per la manifestazione, che vuole essere il più larga possibile e non avere alcuna bandiera: saranno i partiti – come, per il Pd, ha già annunciato Dario Franceschini – ad accogliere l´invito, ma non saranno loro i padroni di casa. Spiegano sul sito della manifestazione: non scendiamo in piazza per giudicare altre donne, né per dividerle in buone e cattive; quello che vogliamo è esprimere la nostra forza e la nostra determinazione; siamo fiere e orgogliose, chiediamo dignità e rispetto per noi e per tutte; siamo gelose della nostra autonomia e non ci lasceremo usare; la partecipazione di uomini è richiesta e benvenuta; cercheremo di parlare prima di tutto ai giovani e di portarli in piazza.
Ci saranno scrittrici, operaie, commesse, ricercatrici, casalinghe, studentesse, pensionate. Insomma, tutte le donne “normali” d´Italia, quelle che ogni giorno, con il loro doppio lavoro, arricchiscono il Paese. Una forza, quella delle donne, che preoccupa e spaventa, soprattutto il centrodestra: perché in piazza con la sciarpa bianca, offese da un modello culturale volgare e fasullo, ci saranno anche loro. Una maggioranza silenziosa che rischia di fare tantissimo rumore.
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